lunedì 1 marzo 2010

tempo al tempo

in questi ultimi mesi si sono verificati molti fenomeni naturali quali terremoti inondazioni tsunami ecc.ecc.
tutto questo si sta collegando a tutte le profezie predette in passato fino ai giorni nostri.
questi cambiamenti sono il risultato dei nostri conflitti, alle nostre paure
fino ad arrivare alla mancanza di speranza che ci sta logorando giorno per giorno.
ogni persona dovrebbe iniziare a abbandonare tutti i vecchi valori attaccamenti per creare spazio al nuovo.

venerdì 24 aprile 2009

l'anima e la ragione


L’Anima e la Ragione, la spiritualità e la scienza: due confini che si intrecciano e portano all’Uno...

Ognuno di noi, prima o poi, si siede sulla cima della collina ad osservare l’Infinito, a cercare il confine del tempo. Lo sguardo si proietta lontano ma, nel nucleo del Sé, vi è la certezza inconscia che, da quell’immensa distanza, un altro “occhio” è puntato verso di noi, come in uno specchio. La vita è un susseguirsi di pensieri, sguardi, emozioni, creazioni che modellano la forma della realtà. L’uomo, fin dalle sue origini, si è sempre dibattuto tra il “sentire interiore” ed il “fare esteriore”. In un certo senso è vissuto e vive tutt’ora oscillando fra due mondi che hanno uguale potenza attrattiva, due magneti che colpiscono i sensi e i pensieri, la mente ed il cuore: il mondo interiore, immateriale, spirituale, ed il mondo esteriore, fisico, tangibile.

Vi sono persone più orientate verso la realtà interiore le quali, nella loro vita, hanno scalato le cime del cuore. Altre che hanno, fortemente, operato per raggiungere le vette della ricerca scientifica. Chi ha esplorato i giardini dell’anima e chi ha costruito le architetture della mente. Ognuna di queste ha agito nel bene, nella ricerca del senso della vita. In realtà non vi è separazione tra questi due mondi, pur appartenenti a dimensioni diverse. Essi sono l’espressione della grandezza dell’uomo, della sua essenza divina. E’ come se il nostro essere si espandesse, all’infinito, in due universi: uno fisico, materiale, e l’altro metafisico, spirituale.

Quando l’uomo raggiunge questa consapevolezza è in grado di esplorare gli spazi cosmici di questi universi paralleli e confinanti. Il mondo interiore è più vasto ed affascinante di quello esteriore, tuttavia l’importanza che viene data alla mente è in grado di offuscare lo sguardo rivolto verso l’anima che appare evanescente rispetto all’immediatezza del piacere dei sensi fisici. Vi sono un’infinità di attrazioni che fanno distogliere lo sguardo dall’immenso infinito interiore facendolo, lentamente, dimenticare. In questo modo la ragione prende il sopravvento creando, fra i due mondi, un disequilibrio che aumenta la forza dell’ego, produce un eccessivo attaccamento alle cose materiali e soffoca il respiro dell’anima.

Non vi deve essere preclusione o pregiudizio ma apertura, espansione, evoluzione. In questi anni la ricerca scientifica sta raggiungendo confini che si intrecciano profondamente con la dimensione spirituale. E’ alquanto interessante pensare che la Scienza ha saputo costruire strumenti sofisticati che, quasi, possono osservare l’essenza della materia. In questo osserviamo l’attrarsi e il respingersi dei due magneti. Due mondi un confine, due universi nell’Universo. La cosa ancor più interessante è scoprire che noi, esseri viventi, potremmo rappresentarne il punto d’incontro e di unione: il confine, la porta che apre la dimensione spirituale a quella fisica e viceversa. Che ne pensate? Uno sguardo più ampio sulla vita non può che migliorarla.

Un altro aspetto che salta all’occhio è che le religioni, spesso, sono lontane da questa spiritualità innata che esiste a prescindere dalle “fedi” propugnate dalle Chiese. Il viaggio spirituale affascina e attrae come la fresca acqua di uno splendido fiume azzurro. Chi raggiunge questa consapevolezza sviluppa in sé la certezza della propria divinità unita al “Tutto” come essenza e motore dell’Universo. Credo che questo sia un argomento interessante per cominciare ad osservare la vita da una prospettiva un po’ diversa, per aprire ed espandere i pensieri (...)

I riflessi della “luce”, in fondo, attraversano ognuno di noi, al di là delle convinzioni politiche o religiose...

venerdì 7 novembre 2008

Il sogno



L'uomo nasce consapevole, e in seguito cade addormentato.
L'uomo nasce integro e poi si fraziona in mille identità.
L'uomo nasce in quanto individuo, ma poi cade addormentato e sogna di essere una folla.
Il problema dell'uomo è tutto qui, e qua si annida la sfida della vita.
Nella nostra ricerca, non facciamo altro che cercare ciò che eravamo in origine: cerchiamo ciò che di fatto siamo, nella realtà.
Cerchiamo ciò che non abbiamo mai perso: ce ne siamo solo dimenticati.
E forse ce ne siamo dimenticati perchè è la cosa più ovvia tra le cose ovvie.
Occorre solo recuperare il proprio volto originale, occorre tornare alla fonte originale:
in tutta la vita in ogni azione, noi non cerchiamo che questo.
Aspiriamo a fonderci, a diventare uno con la fonte da cui abbiamo avuto origine.



A dare stimolo, impulso e vitalità al gioco rimase solo una pulsione latente, un vago ricordo lontano che rendeva insoddisfatta la coscienza di ogni essere.
Ovviamente questo processo di "riappropriazione si sè" questo attimo di riconoscimento è detto illuminazione.
Una storia nella storia svela poi come nella vita di ogni essere umano esiste un lampo di coscienza in grado di portare ad una evoluzione: il passaggio non è, infatti, inteso in termini darwiniani.
Si tratta di un passaggio di coscienza e non di materia (in sostanza non è la scimmia che diventa uomo, quanto piuttosto la coscienza che si evolve e assume le sembianze vuoi della scimmia, vuoi dell'uomo.

* * *

*La perfezione si ottiene non quando non c’è nient’altro da aggiungere, bensì quando non c’è più niente da togliere.
*Solo colui che comprende la convenzionalità delle misure e supera le proprie paure del non misurato può considerarsi un vero Ricercatore.
*Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito